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01.10.2024 13:27

Demanio: Callari, chiarezza su nautica da diporto e bandi dei Comuni

L'assessore alla riunione congiunta con le commissioni Politiche turismo e Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio - ambito demanio marittimo - delle Regioni

Trieste, 1 ott - "Appare necessario chiarire alcuni aspetti relativi alla nautica da diporto, in particolare quella legata alle piccole attività sportive su cui insistono dubbi di interpretazione e per le quali è necessario esplicitare quali siano le procedure da seguire in caso, appunto, di situazioni di minore entità che non risultano normate dalla legge 509 del 1997. Così come è auspicabile una chiara interpretazione per sciogliere i dubbi in capo ai Comuni relativamente ai bandi già emessi".

Lo ha chiesto l'assessore regionale al Demanio, Sebastiano Callari, che ha partecipato in videoconferenza alla riunione congiunta con le commissioni Politiche turismo e Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio - ambito demanio marittimo - delle Regioni in merito alle proposte di modifiche al decreto legge 131 su "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano".

Il Decreto legge 131 del 16 settembre 2024 fornisce modalità precise su come gestire i nuovi bandi di gara e prevede inoltre che, entro marzo 2025, il Ministero delle Infrastrutture fornisca tutti i parametri per valutare aspetti importanti, tra i quali gli indennizzi e gli ammortamenti, facendo ulteriore chiarezza e fornendo nuove indicazioni su come predisporre gli stessi avvisi "bandi - ha spiegato Callari - per i quali c'è tempo fino al 2027, anche se la Regione sta lavorando affinché vengano realizzati ben prima della scadenza, la quale va interpretata non come scadenza perentoria ma come indicazione di tipo ordinatorio in modo che vengano pubblicati entro giugno 2027, ma anche prima qualora vi sia un legittimo interesse dell'ente concessorio".

"Quei Comuni che hanno già provveduto ad emettere dei bandi prima ancora di sapere dell'arrivo del decreto - ha spiegato Callari - ora potranno procedere alla revoca del bando, perché gli elementi introdotti dal decreto possono essere ostativi per la gara stessa: possono cioè creare danni ai vecchi concessionari. Su questi aspetti è comunque necessario che il Governo faccia chiarezza".

 ARC/LP/gg